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giovedì 3 marzo 2011

LE QUATTRO NOBILI VERITA'




Le quattro nobili verità e gli otto nobili sentieri costituiscono il nucleo dell’insegnamento originale del Buddha:
“Fratelli, vi sono quattro verità: l’esistenza della sofferenza, la causa della sofferenza, l’estinzione della sofferenza e il sentiero che conduce all’estinzione della sofferenza. Le chiamo le quattro nobili verità.
Fratelli, la prima nobile verità è l’esistenza della sofferenza. Nascita, vecchiaia, malattia e morte, sono sofferenza. Tristezza, ira, invidia, timore, ansia, paura e disperazione, sono sofferenza.
L’assenza di ciò che si ama, è sofferenza. La presenza di ciò che si odia, è sofferenza.
Il desiderio è sofferenza. L’avversione è sofferenza. Questa è la prima nobile verità.
Fratelli, la seconda nobile verità è la causa della sofferenza. La causa della sofferenza è l’attaccamento. L’attaccamento, a sua volta, è causato dall’ignoranza. L’ignoranza che causa l’attaccamento è l’ignoranza della realtà, è l’ignoranza che la realtà è impermanente . L’ignoranza della realtà produce l’attaccamento perché si crede permanente ciò che è impermanente . L’attaccamento produce la tristezza, l’ira, l’invidia, il timore, l’ansia, la paura e la disperazione. Questa è la seconda nobile verità.
Fratelli, la terza nobile verità è l’estinzione della sofferenza. La sofferenza può estinguersi con l’estinzione della sua causa, cioè dell’ignoranza, e quindi dell’attaccamento. Questa è la terza nobile verità.
Fratelli, la quarta nobile verità è la via che conduce all’estinzione della sofferenza: 
sono gli otto nobili sentieri.
Questa è la quarta nobile verità.” (Suttapitaka, Majjhima-Nikaya, Saccavibhanga Sutta).

GLI OTTO NOBILI SENTIERI
“Fratelli, chiamo retti sentieri gli otto nobili sentieri della Retta Comprensione, del Retto Pensiero, della Retta Parola, della Retta Azione, dei Retti Mezzi di Sussistenza, del Retto Sforzo, della Retta Presenza Mentale, della Retta Concentrazione. 
In altre parole noi soffriamo semplicemente perchè non percepiamo la realtà.
Il vangelo dice che non abbiamo occhi per vedere nè orecchie per sentire.
Gli indù parlano di velo di maya o illusione....
E se poi pensiamo che i grandi saggi ci dicono che la vita e' meravigliosa e che si può vivere in uno stato di perenne innamoramento .... direi che la confusione diviene totale.
Ricapitoliamo: la vita e' sofferenza perchè si nasce per invecchiare,ammalarsi morire, essere frustrati per non poter realizzare un desiderio o per paura di perdere ciò a cui teniamo...
Ma la vita e' anche un possibile stato di indicibile gioia incondizionata nel momento in cui dissipiamo il velo di Maya e vediamo davvero la realtà(così dicono i saggi).... 
Noi intanto, tutti i giorni, lottiamo per la sopravvivenza azzuffandoci per un tozzo di pane come dei cavernicoli e si che possiamo concederci il lusso di realizzare che stiamo vivendo una vita fatta di illusioni e priva di senso.
Ma siamo sicuri che ciò che ci pare oggettivamente vero ed inconfutabile non possa essere messo in discussione?
In questo Post volevo farti riflettere per un istante, giusto per farti sorgere qualche dubbio su questa cosa che chiami vita ma che probabilmente non sai cosa sia...Giusto per farti notare che probabilmente sei un condannato a morte, dopo aver scontato una vita di lavori forzati, non per aver commesso un crimine ma per aver dimenticato chi sei veramente!
La cosa più importante per un cammino di conoscenza e iniziare a porsi delle domande alle quali vogliamo assolutamente dare delle risposte. Una vecchia legge non scritta dice che quando sorge una domanda spesso inizia a manifestarsi anche una risposta...
In alternativa puoi passare la vita sperando di partecipare al BUNGABUNGA.
Nei prossimi post cercherò di esprimere ciò che ne penso io...non del bungabunga!!!!!
Un ABBRACCIO













1 commento:

  1. Già solo il fatto di rendersi conto che questa vita è "una condanna a morte con i lavori forzati" è di per sè un traguardo. Normalmente passiamo la nostra esistenza impegnati meccanicamente fingendo a noi stessi, aggiustandoci la realtà in modo tale che "basterebbe solo quella piccola cosa (naturalmente esterna a noi) per essere davvero felice, la macchina nuova, i soldi per il mutuo,la fidanzata, perdere i chili di troppo, ecc..... Paradossalmente però passiamo il nostro tempo a lamentarci e a giudicare, anche quando quella piccola cosa l'abbiamo ottenuta e dovremmo quindi essere felici. Perchè?

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