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domenica 3 aprile 2011

credere per vedere

Crediamo a ciò  che vediamo o vediamo solo ciò che crediamo?
Questa banale domanda apre le porte a due strade assai diverse.
La risposta più razionale parrebbe essere che crediamo a ciò che vediamo. Questo significa che esiste una realtà separata da noi che crea determinati eventi a partire dai quali possiamo dedurre quelli che sono i meccanismi che regolano la vita. Per esempio possiamo guardare un telegiornale e apprendere che esistono tante persone malvagie dalle quali bisogna difendersi. Siamo certi che ci prendiamo le malattie perchè ci sono i virus e i batteri. In poche parole c'è un mondo duale dove c'è il bene e dove c'è il male. Queste due realtà sono separate tra loro e quindi ci saranno vittime da salvare e colpevoli da condannare.
In effetti è proprio questo quello che comunemente percepiamo dalla vita. Ma in questo scenario credo che l'evoluzione e le possibilità di felicità per l'uomo siano assolutamente nulle.
Ma proviamo a ipotizzare  invece che vediamo questo perchè nella parte più profonda di noi crediamo che le cose stiano così e dunque in qualche maniera grazie al potere della nostra mente creiamo questa realtà. 
In verità se siamo onesti  con noi stessi non possiamo escludere a priori questa seconda possibilità.
Crediamo inconsciamente, grazie all'educazione, e al contagio ricevuto da altri esseri umani con cui sono entrato in contatto che la vita sia una valle di lacrime ed ecco che trovo tutta una serie di eventi che confermano questo mio pensiero.
Consideriamo inoltre che essendo l'uomo terrorizzato dal sapere di dover morire e spinto ad agire dall'istinto di sopravvivenza, ecco che la paura e' l'emozione dominante della nostra vita.
Non c'è modo con la sola mente di arrivare a una comprensione soddisfacente di tale meccanismo. E' come capire se sia nata prima la gallina oppure l'uovo.
Ma lo si può comprendere per via sperimentale. Con un attenta osservazione di noi stessi ci si può rendere conto che nella maggior parte dei casi gli eventi, soprattutto quelli ricorrenti ci rivelano come una fotografia aspetti di noi stessi di cui difficilmente siamo coscienti.
Spesso questi eventi scatenano in noi determinate emozioni o stati d'animo che noi reputiamo normali,
ma che in realtà non lo sono. Lo stesso evento per qualcuno può scatenare frustrazione o rabbia, ad un'altro gioia ed eccitazione. Un esempio per tutti basti pensare che ci sono uomini che uccidono la moglie perchè sono stati traditi ed altri che pagano perchè si eccitano a guardare (l'esempio è un po forte ma toglie ogni dubbio).
Queste emozioni si manifestano solo in determinate circostanze ed  è proprio in quei momenti che è possibile prenderne coscienza. Chiaramente bisogna disporre di una notevole forza e presenza a se stessi per poterlo fare. Normalmente quello che viene fatto in queste preziose occasioni è quello di vedersi come vittime e come tali incolpare l'estermo del nostro malessere per cui attacchiamo per difesa (o cadiamo in depressione). In questo modo ciò che era inconscio continuerà a restare tale e sicuramente ci darà un'altra possibilità per farci conoscere la sua presenza......
La conoscenza di sè parte proprio dalla capacità di rimanere sempre vigili e attenti alle nostre reazioni acquistando quel minimo di distanza da noi stessi da non venire completamente assorbiti dalla forte tensione che si viene a generare.
E' proprio la capacità di reggere tale tensione che può creare il miracolo.....Si puo passare attraverso la sofferenza in maniera cosciente e, come dicevano gli alchimisti, trasformare il piombo in oro.




venerdì 25 marzo 2011

CAMMINO SPIRITUALE- Lezione 3

LA LEGGE DI ATTRAZIONE

Oggi si sente spesso parlare della legge di attrazione, anche se, a mio modesto avviso, non viene fatta sufficiente chiarezza attorno a questo importante argomento.
Questa legge afferma che qualsiasi cosa su cui focalizzi la tua attenzione viene attratta nella tua vita e si manifesta nel mondo fisico. In sostanza, il tuo focus determina la tua realtà: più coltivi nella tua mente una determinata immagine, associandole emozioni positive o negative, più aumentano le possibilità che tale immagine diventi reale e trovi una corrispondenza concreta nella tua vita.
Che lo si voglia o no siamo tutti soggetti a questo potere, trattandosi di  una legge universale così come può esserlo la forza di gravità.
Allora, non ti resta che provare.... mettiti davanti allo specchio e inizia a recitare il vecchio mantra:"io sono ricco, io sono figo, da oggi la mia vita sarà solo un'esperienza meravigliosa....
...E con stupore potrai verificare da te, che la tua vita, come per incanto sarà tale e quale a prima se non peggio essendoti anche illuso.
Ti sei mai chiesto perché ci sono persone che sembrano avere tutto dalla propria parte?
Coincidenze fortunate, incontri vantaggiosi, successi, relazioni stupende… eppure non sono diversi
da te! Magari parlano la tua lingua, sono nati a pochi metri da te, hanno la tua stessa età e la tua
stessa cultura. E allora come fanno? Qual è la differenza?

Chi mi ha seguito fin qui, dovrebbe aver già intuito la vera ragione di tutto ciò.
Ti voglio ricordare che la parte cosciente della nostra mente rappresenta appena il 5% della totalità, la restante parte appartiene al così detto subconscio e come tale sfugge al nostro controllo.
In poche parole, possiamo affermare che l'uomo disporrebbe sì di un potere incredibile, ma che nella realtà non avendo piena coscienza di sè, diviene vittima del suo stesso potere.
Ci si potrebbe chiedere chi o cosa utilizza la nostra mente.
Consiglio la visione del seguente video per approfondire l'argomento.


Molti hanno cercato di farci credere che fosse possibile utilizzare tale legge per arricchirci o cambiare vita da un giorno all'altro senza sforzo o quasi. In realtà spesso gli unici che si sono arricchiti sono stati proprio loro, magari vendendoci dei seminari a caro prezzo.
Ma pensiamoci bene ..... Come possiamo comprendere il vero funzionamento di questa incredibile legge se prima non comprendiamo esattamente come abbiamo fatto a creare tutto ciò che è presente ora nella nostra vita?
Chiaramente possiamo farlo solo se decidiamo di assumerci  la responsabilità di tutto il nostro vissuto. Se smettiamo di cercare cause e colpevoli fuori di noi. In buona sostanza dobbiamo  riappropriarci del nostro potere.
Il primo passo è quello di acquisire la capacità di osservare in maniera distaccata sia noi che quanto ci accade.
E' possibile far nascere un testimone imparziale, che non giudica, non cerca di alterare le cose con la volontà, ma semplicemente osserva senza identificarsi con ciò che accade e soprattutto senza giudicare.
Più semplice a dirsi che a farsi.
Ma questo è il primo passo per poter uscire da quello stato ipnotico in cui ci troviamo.
















giovedì 17 marzo 2011

CAMMINO SPIRITUALE- Lezione 2

Caro lettore,
voglio farti riflettere su alcuni punti, i quali benchè siano da sempre sotto i nostri occhi,spesso non vengono presi nella giusta considerazione.
L'uomo vive accompagnato da uno strano disagio, un vago senso di colpa, quasi come se avesse la sensazione di vivere una vita non sua o comunque una vita al di sotto delle sue reali possibilità.
Io definisco questo stato come il "comune mal di vita".
Inoltre viviamo con un senso di eternità pur sapendo di essere mortali. Forse il concetto di anima è nato proprio per sanare questa discrepanza.
L’umanità, quindi, da un lato si è attribuita il possesso di una scintilla divina che anima la materia, dall’altro ha cercato di capire come mai (nonostante la propria "parentela" con Dio) fosse costretta alle tribolazioni terrene. 






Se ci pensate bene i conti non tornano affatto!!
Le religioni naturali cercano di farci credere che la verità la sapremo solo dopo la morte ma in realtà nessuno può confermare o confutare  tale affermazione per ovvi motivi.
Io  invece voglio trovare la risposta prima di tale evento.
Che senso potrà mai avere una vita che inizia con la gioventù, a cui fa seguito la vecchiaia, la malattia e poi la morte?
Inoltre come diceva Battiato, le passioni non svaniscono quasi mai con l'età!
Credo che un vecchio di 90anni si percepisca esattamente come quando era bambino ma con un corpo differente.
 A pensarci bene, nonostante le associazioni umanitarie cerchino in tutti i modi di abolire la pena capitale nel mondo, siamo tutti dei condannati a morte senza neppure conoscere quale crimine abbiamo commesso.
Ovviamente se le cose stessero così sarebbe impossibile trovare un senso alla nostra esistenza, ma è quello che normalmente percepiamo di noi stessi.
Quello di cui non ci rendiamo conto è che l'uomo non è un'unica entità ma è composto da due esseri che non hanno nulla o quasi in comune, anzi appartengono a due mondi distinti.
Una è la macchina biologica, con la mente, le emozioni  in somma  la personalità.  Essendo essa destinata a morire l'unico motore che la spinge è l'istinto di sopravvivenza e di affermazione.
L'altra entità invece è costituita da  un frammento di ciò che è rimasto dell'uomo vero. La natura di tale Essenza è immortale e quindi il suo motore è l'Amore.
Nella maggior parte degli uomini questa seconda natura non viene assolutamente percepita. Ma può sussistere un pre-ricordo, una reminescenza che si manifesta appunto con quel senso di mal di vita di cui parlavamo prima.
 L'anima per la maggior parte delle persone è un concetto mentale per cui essi si considerano corpi dotati di anima (non anime con un corpo)
L'anima in realtà è costituita di materia...una materia particolare e  come tale va nutrita con i giusti alimenti affinchè si possa sviluppare.
L'uomo è una mcchina meavigliosa dalle capacità straordinarie. Ma purtroppo non è sotto il nostro controllo per mancanza di conoscenza.
Queste cose di cui ti sto parlando le potrai verificare da te. Chiaramente non è sufficiente leggere 
un bel libro per considerarle acquisite. Bisogna farne esperienza diretta e cercando di liberare il campo da ogni possibile suggestione.
Ci sono degli esercizi che possono aiutarti nel percorrere questo cammino. Chi volesse unirsi a noi nel praticarli  può richiederlo tramite mail nel form qui sotto. L'unica cosa che ti chiedo è di scriverci solo se sei davvero motivato e decidi di impegnarti nell'eseguirli .........alla prossima

venerdì 11 marzo 2011

CAMMINO SPIRITUALE- Lezione 1

Percorso di crescita spirituale e conoscenza di sè

Spinti dalle richieste di molti lettori, che ci hanno contattati tramite mail, abbiamo deciso di strutturare un vero e proprio percorso, basato su una sequenza organica di lezioni che accompagneranno il lettore in un percorso pratico verso la conoscenza di sè.
Certo che e' molto difficile pensare a un corso per corrispondenza come strada per compiere un serio cammino di conoscenza  .... e difatti le cose non stanno propriamente in questi termini.

Tutte le tradizioni esoteriche classiche ritengono assolutamente necessario  essere seguiti da un maestro in carne ed ossa per poter accedere ai misteri e alla conoscenza. Qualcuno che possa trasmetterci in maniera empatica e diretta tale conoscenza (da cuore a cuore). Detto in altri termini, qualcuno che, si sostituisca al nostro piccolo io e ci dica cosa dobbiamo fare,fino al momento in cui, non siamo in grado di vedere la realtà con i nostri occhi.
Tutti abbiamo sognato l'incontro con un vero maestro, un realizzato che finalmente ci mostrasse come stanno le cose. E qualche fortunato l'avrà anche trovato ! Ma quanti invece sono finiti a nutrire l'ego di qualche farabutto che con il pretesto dell'insegnamento ha approfittato della situazione per soddisfare i suoi bisogni personali?
E' pur vero che ognuno si crea ciò di cui ha bisogno e nulla avviene per caso, ma il nostro quesito e' un altro.
Quello che sto cercando di dire è questo:
c'è la possibilità di seguire un cammino che pur restando impersonale possa  essere "efficace"?

La risposta che vi posso dare è questa: si ma non per tutti!
Tuttavia oggi questa possibilità e alla portata di molti rispetto ad un tempo, in cui erano veramente pochissimi gli eletti che potevano usufruirne.
Questo perchè vi sono dei cicli cosmici in cui le condizioni energetiche mutano e con esse anche la
possibilità offerta all'uomo.
Oggi le condizioni sono molto particolari, vi è un movimento incredibile con delle forze potentissime che si stanno riversando sulla Terra.
Tutto ciò non va visto solo come una possibilità di salvezza elargita gratuitamente per tutti, ma anzi...
Mai come oggi è necessario avere una bussola per non venire travolti da tali movimenti con il rischio di
ottenere il risultato opposto a quello ipotizzato.
Sicuramente esistono delle scuole che agevolano notevolmente questo lavoro rendendolo più sicuro. Questo anche grazie ad un loro campo di forza che amplifica certe vibrazioni e purificandole rende il percorso meno tortuoso.
Tuttavia il senso di appartenenza a un gruppo può illuderci di essere già salvi con il rischio di estinguere prematuramente la nostra sete e con essa la nostra reale possibilità di evoluzione.
In ogni caso il lavoro va fatto tutti i giorni nella vita quotidiana e, maestro o non maestro, scuola o non scuola, a conti fatti è solo il nostro retto operare che fa la differenza.

Con le prossime lezioni entreremo meglio nello specifico e gradualmente inizieremo questo meraviglioso lavoro.



PS.  Vi potete iscrivere alla nostra mail list (Avvisami quando esce un nuovo post)e sarete avvisati quando pubblicheremo il prossimo post

giovedì 10 marzo 2011

Colui che è vivo




Colui che è vivo


Perché cercate tra i morti colui che è vivo? [6]Non è qui, è risuscitato. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea, [7]dicendo che bisognava che il Figlio dell'uomo fosse consegnato in mano ai peccatori, che fosse crocifisso e risuscitasse il terzo giorno.
Lc 24,5-7

Perché cercate tra i morti colui che è vivo?
Tutti noi per duemila anni abbiamo cercato tra i morti colui che è vivo. 
Riteniamo Gesù un individuo morto più di duemila anni fa, quando invece nel Vangelo - che è una storia a lieto fine - Gesù resuscita e continua a vivere in eterno.
Gesù è vivo in primo luogo perché è resuscitato, e da allora, ovviamente, non è più morto; inoltre è vivo perché il principio di risveglio del Cuore che egli ha incarnato sulla Terra è vivo in ognuno di noi e può essere reso consapevole da chiunque si prenda la briga di lavorare su di sé con un certo impegno.
Il compito di Gesù consisteva nel gettare il seme del risveglio del “centro emozionale superiore” quando ancora l’umanità non era pronta. Un seme che solo oggi, dopo duemila anni, sta cominciando a sbucare timidamente fuori dalla terra.
“Colui che è vivo” è l’uomo numero 5 della Quarta Via di Gurdjieff, cioè l’individuo che si è identificato con la sua anima, che è sempre PRESENTE, che ha aperto il Cuore... In una parola, è l’individuo SVEGLIO. Non è pertanto da cercare “tra i morti”, ossia fra le schiere dei terrestri addormentati.
“Seguimi e lascia i morti seppellire i loro morti.” dice Gesù in un altro passo (Mt 8,22).
Un pianeta di “morti viventi” popolato da sette miliardi di cadaveri che credono di essere vivi, potrebbe rappresentare un problema nei mesi a venire!
Possiamo sgattaiolare fuori dal mondo dei morti, svegliandoci, ma va fatto in sordina, senza clamore, se non vogliamo che la nostra personalità se ne abbia a male e si adoperi per mortificare ogni nostro tentativo di fuga.
Il nostro apparato psicofisico è un campo elettrico, una dinamo elettrica vivente che però viene utilizzata al minimo delle sue capacità. Tutta l’energia viene dissipata principalmente in emozioni negative e pensieri incontrollati che attraversano la mente 24ore su 24. Ma anche contrazioni scorrette dei muscoli, cattiva alimentazione e pessima respirazione fanno la loro parte in questo spreco.
L’anima è un altro campo elettrico, il quale interagisce quotidianamente con il campo elettrico dell’apparato psicofisico.
(Detto per inciso, il fatto che l’intero pianeta sia pervaso di onde elettromagnetiche di vario genere e intensità, rende più difficile il processo di risveglio, che non è niente di “spirituale” - nel senso comunemente affibbiato a questo termine - bensì una questione prettamente e banalmente elettrica. Il nostro campo elettrico viene continuamente distorto da tutte le frequenze a cui siamo sottoposti in una normale giornata: onde radio, raggi x, radiazioni ultraviolette... e quant‘altro. Questo costante bombardamento rende maggiormente incontrollabili - più di quanto non fosse in passato sul pianeta - i nostri pensieri e le nostre emozioni.)
Cosa significa “emergere dal mondo dei morti”?
Liberare l’anima - ciò che realmente siamo - dall’affinità elettrica con l’apparato psicofisico. Questo è necessario per ovviare al fenomeno detto IDENTIFICAZIONE, cioè l’anima entra al tal punto in risonanza vibratoria con la personalità da confondersi con essa e credersi la personalità stessa.
Così la Volontà dell’anima resta seppellita nei desideri della personalità.
Finché nella vita di una persona procede tutto secondo i piani, senza scossoni, anima e apparato psicofisico restano un tutt’uno e l’individuo continua a essere un “morto che cammina“. Solo la sofferenza permette di creare l’attrito necessario a interrompere il segnale che collega l’anima alla personalità. La sofferenza può essere involontaria (il normale svolgersi degli accadimenti della vita) oppure provocata volontariamente (dal maestro) allorquando la personalità è costretta a fare qualcosa che non vuole fare o a smettere di fare qualcosa a cui è assuefatta.
La sofferenza impedisce all’anima di dormire indisturbata dentro la personalità.
Ma c’è un elemento ancora più essenziale che può aiutarci in questo processo di fuga dall’identificazione con l’animale che ci ospita: il ricordo di sé.
Il ricordo di sé interrompe il fenomeno di perfetta risonanza che si stabilisce fra il campo elettrico dell’anima e quello dell’apparato psicofisico. Improvvisamente voi e la vostra personalità non siete più la stessa cosa!
Ma ciò che fa davvero la differenza e ci riporta definitivamente in vita, è la possibilità di entrare in collegamento con il “centro emozionale superiore”, il Cuore di cui parla Gesù.
Per poterlo fare abbiamo bisogno di provare alcune emozioni superiori che possiamo richiamare solo dall’anima: VENERAZIONE, ADORAZIONE e COMPASSIONE per le quotidiane manifestazioni della nostra personalità.

Solo quando giungeremo a osservare con sguardo rapito e innamorato ogni manifestazione della nostra personalità - come l'amante che osserva l'amata avvolta da una vestaglia trasparente, mentre sul far della sera si spazzola i capelli di fronte allo specchio - allora potremo completare l’Opera.
Colui che è vivo è innamorato.
Ogni rifiuto verso una caratteristica della personalità è ancora indice della nostra identificazione con la personalità stessa e, soprattutto, è segno sicuro di distanza dal Cuore.

PER CONOSCERE MEGLIO QUESTO AUTORE VI CONSIGLIO IL SUO LIBRO OFFICINA ALCHEMICA

venerdì 4 marzo 2011

Come ci siamo ridotti

                                                                   
                                                                                   MA COME ERANO         NOIOSI QUESTI   
ASCOLTALI PRIMA SEPARETAMENTE E POI SIMULTANEAMENTE

giovedì 3 marzo 2011

LE QUATTRO NOBILI VERITA'




Le quattro nobili verità e gli otto nobili sentieri costituiscono il nucleo dell’insegnamento originale del Buddha:
“Fratelli, vi sono quattro verità: l’esistenza della sofferenza, la causa della sofferenza, l’estinzione della sofferenza e il sentiero che conduce all’estinzione della sofferenza. Le chiamo le quattro nobili verità.
Fratelli, la prima nobile verità è l’esistenza della sofferenza. Nascita, vecchiaia, malattia e morte, sono sofferenza. Tristezza, ira, invidia, timore, ansia, paura e disperazione, sono sofferenza.
L’assenza di ciò che si ama, è sofferenza. La presenza di ciò che si odia, è sofferenza.
Il desiderio è sofferenza. L’avversione è sofferenza. Questa è la prima nobile verità.
Fratelli, la seconda nobile verità è la causa della sofferenza. La causa della sofferenza è l’attaccamento. L’attaccamento, a sua volta, è causato dall’ignoranza. L’ignoranza che causa l’attaccamento è l’ignoranza della realtà, è l’ignoranza che la realtà è impermanente . L’ignoranza della realtà produce l’attaccamento perché si crede permanente ciò che è impermanente . L’attaccamento produce la tristezza, l’ira, l’invidia, il timore, l’ansia, la paura e la disperazione. Questa è la seconda nobile verità.
Fratelli, la terza nobile verità è l’estinzione della sofferenza. La sofferenza può estinguersi con l’estinzione della sua causa, cioè dell’ignoranza, e quindi dell’attaccamento. Questa è la terza nobile verità.
Fratelli, la quarta nobile verità è la via che conduce all’estinzione della sofferenza: 
sono gli otto nobili sentieri.
Questa è la quarta nobile verità.” (Suttapitaka, Majjhima-Nikaya, Saccavibhanga Sutta).

GLI OTTO NOBILI SENTIERI
“Fratelli, chiamo retti sentieri gli otto nobili sentieri della Retta Comprensione, del Retto Pensiero, della Retta Parola, della Retta Azione, dei Retti Mezzi di Sussistenza, del Retto Sforzo, della Retta Presenza Mentale, della Retta Concentrazione. 
In altre parole noi soffriamo semplicemente perchè non percepiamo la realtà.
Il vangelo dice che non abbiamo occhi per vedere nè orecchie per sentire.
Gli indù parlano di velo di maya o illusione....
E se poi pensiamo che i grandi saggi ci dicono che la vita e' meravigliosa e che si può vivere in uno stato di perenne innamoramento .... direi che la confusione diviene totale.
Ricapitoliamo: la vita e' sofferenza perchè si nasce per invecchiare,ammalarsi morire, essere frustrati per non poter realizzare un desiderio o per paura di perdere ciò a cui teniamo...
Ma la vita e' anche un possibile stato di indicibile gioia incondizionata nel momento in cui dissipiamo il velo di Maya e vediamo davvero la realtà(così dicono i saggi).... 
Noi intanto, tutti i giorni, lottiamo per la sopravvivenza azzuffandoci per un tozzo di pane come dei cavernicoli e si che possiamo concederci il lusso di realizzare che stiamo vivendo una vita fatta di illusioni e priva di senso.
Ma siamo sicuri che ciò che ci pare oggettivamente vero ed inconfutabile non possa essere messo in discussione?
In questo Post volevo farti riflettere per un istante, giusto per farti sorgere qualche dubbio su questa cosa che chiami vita ma che probabilmente non sai cosa sia...Giusto per farti notare che probabilmente sei un condannato a morte, dopo aver scontato una vita di lavori forzati, non per aver commesso un crimine ma per aver dimenticato chi sei veramente!
La cosa più importante per un cammino di conoscenza e iniziare a porsi delle domande alle quali vogliamo assolutamente dare delle risposte. Una vecchia legge non scritta dice che quando sorge una domanda spesso inizia a manifestarsi anche una risposta...
In alternativa puoi passare la vita sperando di partecipare al BUNGABUNGA.
Nei prossimi post cercherò di esprimere ciò che ne penso io...non del bungabunga!!!!!
Un ABBRACCIO













mercoledì 2 marzo 2011

DAL DIRE AL FARE

Le belle verità ormai hanno davvero invaso il mondo. Persino le carte dei baci perugina sentenziano bellissime verità che per qualcuno possono essere persino illuminanti.
Ma se ci chiediamo :"io chi sono veramente" probabilmente la nostra faccia assume la forma di un grosso  
punto ?
Se avessimo davvero l'onestà di guardare le nostre vite per quello che sono veramente e non per come cerchiamo di camuffarle sono sicuro che pochissimi avrebbero la forza di sostenere il nulla che rappresentano. Già ,perchè difficilmente riusciremmo a trovarne un senso senza scomodare l'imperscrutabile volontà di un qualche Dio esterno a noi che ci dona questa meravigliosa lezione di vita.
E' così, ci liberiamo da ogni senso di nausea, ciascuno fa del proprio meglio un po vittima e un po inc.....to, e nel frattempo si dimentica che stava cercando un senso alla "propria" vita.
.....Eppure più o meno tutti avvertiamo qualcosa di strano in questa Vita.... Tutti vogliamo il bene eppure nel mondo c'e' un sacco di male... Anzi spesso, senza guardare troppo lontano, basta osservare come ci comportiamo con le persone a noi piu' vicine.Quanto male facciamo senza volerlo fare!  Sempre che uno se ne accorga. Normalmente appena proviamo un fastidio,un "mal di pancia", la nostra mente si precipita a giustificarlo cercando una giusta causa, un colpevole esterno a noi, un nemico la fuori da combattere..... Ecco che senza aver trovato la risposta alla domanda CHI SIAMO abbiamo comunque tutte le risposte sul perchè soffriamo.
Colpa dei politici che rubano, di mia moglie che rompe, mio marito che pensa solo a se stesso e chi più ne ha più ne metta.
Eppure se uno riuscisse per un solo istante a resistere nel cercare fuori di se cause,colpe e colpevoli, si accorgerebbe facilmente dell'inganno.... Nelle piccole cose quotidiane, quelle che si ripetono all'infinito e contro cui combattiamo con tutte le nostre forze. Solo se ci accorgiamo che il mondo sta dentro e non fuori abbiamo una qualche speranza di poter dare una risposta a quella domanda.

 L'Oracolo di Delfi ha detto:
"Uomo conosci te stesso e conoscerai l'Universo e gli Dei"
... e se ci fosse qualcosa di vero? 
Ma tutto ciò forse non è "naturale".... O meglio automatico, spontaneo, privo di sforzo....Forse e' più simile all'evasione da un carcere di massima sicurezza !!!!
Ma se vogliamo cavalcare le citazioni, nel mito della caverna, colui che è sulla via dell'illuminazione deve prima combattere con i suoi simili per uscire dalla caverna, e godere della luce viva e non di ombre riflesse sulla parete della grotta, ma poi successivamente si troverà a lottare, una volta rientrato, per convincere i suoi simili ad uscire.
  






...

"Dovrebbe esserci in qualche angolo della Terra
un luogo di cui nessuna nazione abbia il diritto di dire: “ E' mio ”.
Un luogo dove ogni uomo di buona volontà, con una sincera aspirazione,
possa liberamente vivere come cittadino del mondo obbedendo ad una
sola autorità, quella della Verità Suprema."
 [Mère]

martedì 1 marzo 2011

SOCRATE IL TRIPLO FILTRAGGIO

Nell’antica Grecia Socrate era ritenuto un uomo di grande saggezza. Un giorno incontrò un conoscente che gli disse: “Socrate, lo sai che cosa ho appena saputo riguardo il tuo più caro amico?”

“Aspetta un attimo” disse Socrate “Prima che tu mi dica qualcosa voglio fare con te il test del triplo filtraggio!”
 “Il test del triplo filtraggio?” chiese il conoscente “Esatto!” Replicò Socrate “Prima che tu dica qualsiasi cosa sul mio migliore amico ecco il primo test del filtraggio: la verità”
“Sei sicuro che quello che mi vuoi raccontare è vero?” “ no!” rispose il conoscente “In effetti l’ho solo sentito dire”
“Bene, quindi non sai se è vero oppure no! Quindi passiamo al secondo filtraggio: la bontà. Quello che mi vuoi raccontare è una cosa buona?” “No! Anzi” rispose il conoscente.
Bene. Quindi mi vuoi raccontare qualcosa di negativo sul suo conto. Ed ora l’ultimo filtraggio: l’utilità. Quello che mi vuoi dire del mio migliore amico avrà una qualche utilità per me?”
No, penso proprio di no!” “E allora” continuò Socrate “ciò che mi vuoi raccontare non è vero, non è niente di buono e non mi è di utilità! E allora perché raccontarmelo?”
Ecco perché Socrate era un grande filosofo e godeva di grande stima.
Ed ecco perché Socrate non ha mai saputo che il suo migliore amico gli trombava la moglie!

Incontro dell'8 febbraio 1944



Gilles: Ho un po' di conoscenza di me stesso, specialmente della mia essenza. Non so mai come essere certo riguardoa me stesso. Quali mezzi di indagine posso usare per sapere se una cosa viene da me o no?

Gurdjieff: Ora stai filosofando. E' necessario cominciare da qualcosa di reale. Ora questo è vuoto per me perché tu sei vuoto. Non ti sei avviato sulla via di un uomo reale. Questa è l'educazione: mancavano sette fattori alla tua educazione. Posso dirti il primo. Non ti è stato insegnato che per te, tuo padre è il tuo dio. Per ogni uomo, sopra una certa età, suo padre deve essere il suo dio. Dio ama chi stima suo padre. Quando il padre muore, poi c'è un posto nel quale può entrare Dio. Tu non hai questo rapporto con tuo padre e la tua domanda nasce da questo. Ora prendi come compito di criticare (mortificare) tutti quei fattori in te che ti intralciano; stabilisci un rapporto vero con tuo padre.

Mme. Debeau: Ma se il padre è indegno, spregevole?

Gurdjieff: Anche se è il peggior criminale, se è una merde, il più spregevole degli uomini, tu devi riconoscere il tuo debito. Tu non sai perché è diventato così. C'è una legge. Lui ti ha creato. Devi a lui la tua esistenza. E lui è garante della tua vita in un altro mondo.


LIBERAmente

Il vasto cielo non ostacola le bianche nuvole fluttuanti


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